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Artist: Convergence
Location: Italy
Line-up: Alessandro Palladini (vocals), Giacomo Mambriani (guitar), Massimiliano Andrini (bass), Michelangelo Naldini (drums)
Album: Points Of View
Label & Pubblication Year: Self Produced, 2004
Tracklist: Bleed / Strike The End / Listen / Six Feet Under / Always The Same / Breath / Vanished Memories / Silent / Nothing Else / Traint To Leave
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Secondo lavoro per i Convergence, band fondata nel 2001 dal chitarrista Giacomo Mambriani. Inizialmente la band proponeva death metal melodico, il loro esordio intitolato “Colors Behind The Emotions” si muoveva in questa direzione. In seguito, a causa di incomprensioni e divergenze musicali il gruppo si scioglie. Dopo qualche mese il leader rifonda completamente la band, che trova il suo assetto definitivo nel luglio 2003 con l’ingresso in formazione del canatnte Alessandro Palladini. Questo “Points Of View” è il classico lavoro che mette in difficoltà critici e recensori: del sound originario non rimane quasi nulla, ed oggi possiamo inserire i Convergence nel filone post-metal, ma la band risente anche di influenze grunge, elettroniche e classicamente heavy metal che ne rendono impossibile la catalogazione. L’iniziale “Bleed”, dotata di un groove notevole, include vocals filtrate, un ritornello di facile presa e un inquietante intermezzo sussurrato. “Strike The End” alterna parti pacate ad altre decisamente aggressive ed ha anche qualche inserto rappato. “Six Feet Under” è la conferma di un sound multiforme ma assolutamente interessante: il brano risente di influenze grunge, la voce del singer a tratti ricorda James Hatfield, il breve assolo centrale riporta addirittura a certe armonie chitarristiche degli Iron Maiden, e nel finale ascoltiamo voci filtrate e growls. “Always The Same”, introdotta dallo squillo di un telefono, è un heavy metal dalle tinte scure impreziosito da un pregevolissimo solo; ottima anche “Breath”, che a tratti ricorda certe cose degli Iced Earth. Convincente la ballata drammatica “Vanished Memories”, mentre “Silent” dominata da synths e batteria elettronica, inizia come un brano quasi techno e si conclude in un marasma di sonorità dissonanti e urla assortite! Un lavoro che probabilmente richiede diversi ascolti per essere assimilato al 100%, ma che comunque mette in mostra una band interessante e tecnicamente preparatissima. Consigliato!

Recensione realizzata da Andrea Zazzarini
Vote: 7,5